Ultima modifica: 7 Giugno 2021
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L’ISTITUTO ARTUSI ORGANIZZA IL CENTATHLON EDU: IMPARA A FAR GIOCARE I TUOI ALUNNI

L’Istituto Alberghiero “P. Artusi” di Forlimpopoli ha organizzato e ospitato il Centathlon Edu, un torneo di cento prove poliedriche ludico-educative, insolite e non convenzionali, che permette ai docenti di vivere l’esperienza di un gioco educativo costruito con le tecniche della Gamification così poi da proporle ai propri alunni con lo stesso entusiasmo vissuto in prima persona. Si tratta di “giochi” che spaziano nelle scibile delle varie intelligenze, appositamente selezionati per fare in modo che tutti, docenti, studenti, genitori possano partecipare ed essere in grado di superarli senza alcuna preparazione, sfruttando tutte le proprie abilità, tra cui l’intelligenza motoria, linguistica, musicale, matematica. È stato il primo esperimento di torneo misto rivolto a tutta la comunità scolastica dell’Istituto, dove l’unico requisito richiesto è la voglia di mettersi in gioco con lo scopo primario divertirsi, sfruttando la dimensione ludico-educativa.

 

Dopo la prima tappa che prevedeva un videogioco online in stile Escape-Room, dal titolo “Un prof da incubo”, composto da nove prove principali in cui 166 partecipanti tra professori, studenti e genitori sono stati alle prese con enigmi, oggetti misteriosi, fughe e passaggi segreti raccogliendo punti bonus dal 20 al 30 maggio, la seconda tappa, “Il ritorno alla dimensione reale”, si è svolta in presenza martedì 1 giugno presso il parco Luciano Lama nei pressi dell’Istituto. A sfidarsi sono stati circa duecento studenti, suddivisi in tre turni per ragioni di sicurezza e quasi tutte le prove hanno coinvolto tecniche e strategie di gaming applicate alla didattica, ideate e tarate sulla specificità delle competenze al centro dell’offerta formativa artusiana. Ad esempio, una delle prove, “odorama”, consisteva nel riconoscere spezie e prodotti alimentari semplicemente annusandoli, un’altra, “pallauovo”, ha visto i partecipanti sfidarsi in un palleggio di uovo fresche, gioco di sensorialità tattile, tra potenza e delicatezza, o ancora, il Coca-Fanta-Sprite, gioco per distinguere la destra dalla sinistra e stimolare la concentrazione. Insomma, prove davvero per tutti i gusti, sfide on demand a tema alimentare-gastronomico e non solo, perché “il Centathlon sei tu e lo fai tu, scegliendo, nel modulo di adesione, le prove con cui misurarti, per cui le più votate sono state quelle effettivamente  realizzate. Tra queste – proseguono gli organizzatori – c’è stata anche la sfida dell’azzecca misure, ossia stimare la lunghezza di una salsiccia o il peso di una caciotta, e poi la corsa dei camerieri coi vassoi con bicchieri di plastica pieni d’acqua, e ancora il quiz su ricette di aperitivi, le degustazioni al buio, assaggia l’ingrediente e indovina cos’è, il riconoscimento di erbe/ortaggi/cibi attraverso la foto, e poi gravity e sbilincletta, gioco di riflessi e di equilibrio, e infine la sfida degli aeroplanini di carta, tiri al canestro, lancio del frisbee, torneo di biglie e l’indovina chi usando quadri famosi”.

 

“È stata una giornata spensierata e serena – commenta Mariella Pieri, dirigente scolastico dell’Istituto Artusi – occasione per scoprire il gioco come un divertimento serio, un veicolo per svolgere un’attività formativa fatta con innovazione digitale, ma senza per forza stare davanti ad un monitor. Un campionato poliedrico tra docenti, studenti, impavidi genitori e personale scolastico che va oltre la mera prestazione sportiva e che ci ha fatto riscoprire la scuola come comunità e tessuto di relazioni reali. Il gioco, in questo caso, è diventato collante sociale, una festa di fine scuola ed un elogio ad un ritorno alla quasi normalità, alla dimensione reale, con attività insolite, facendo qualcosa di nuovo, di diverso, e soprattutto facendolo tutti insieme, dopo così tanto tempo. L’anima del Centathlon è una grande metafora di come, dopo un lungo periodo di limitazioni e isolamento, reclusi in una dimensione piatta come quella di un videogioco o della DAD, ora ci stiamo riaffacciando al mondo reale, dove occorre riprendere familiarità con le leggi naturali che lo governano. Oltre al fatto che il torneo – conclude la professoressa Pieri – ha avuto un effetto potente sul legame tra studenti-genitori-insegnanti, capace anche di ridurre la dispersione scolastica e le tensioni degli alunni, che hanno visto i docenti e la scuola sotto una luce nuova, insolita, inaspettata e meno distanti, ottenendo anche come effetto “collaterale” lo sviluppo di competenze vere, spaziando tra le nove intelligenze di Gardner”.

 

Prof.ssa Benedetta Neri
Uff. Stampa – Ist. Alb. “Pellegrino Artusi” e Liceo Scienze Umane “V. Carducci” – Forlimpopoli

 

Dal sito Forlitoday del 02 giugno 2021: vai al sito

 

Dal Corriere del 3 giugno 2021

 

Dal Resto del Carlino del 4 giugno 2021